Scrivo queste note per chi volesse essere un
sognatore come me .

Chi fosse realmente interessato alla mia "ADY " mi potrà contattare per disegni, foto, consigli e per evitare di rifare le mie fesserie.
Ricordatevi che non è una “bicicletta da corsa” ma un “pulmino da turismo” e piuttosto pesante.
Non rispondo però e non sono responsabile dei problemi derivanti da realizzazioni basate sui miei disegni.



Primo non fidatevi dei negozi di ciclista, alcuni potrebbero fare il rappresentante di macchine da cucire, ma se ne trovate uno che vi ascolti e sia veramente in gamba SPOSATELO !     Per reperire alcune parti, internet e le vendite online sono una benedizione.    Io ho anche trovato molte parti al “Decathlon”.
Trapano a colonna, minitrapano, cannello ad ossigeno per brasatura al “castolin”, piegatubi, un disco da taglio “flessibile”, chiavi da ciclista, morsa e morsetti sono indispensabili ed un amico “gentile” con tornio, auspicabile.
Il problema più grosso sono le parti più piccole perché non le vende nessuno.
La parte posteriore si recupera da una mountain bike in acciaio da ragazzo 24” , usata o nuova.  Se nuova l’importante è il telaio e le sue saldature.  Da uno schifo da 50 € in superofferta da supermercato si recupera soprattutto il telaio, da una cara, anche cambio freni ecc. e spesso le parti staccate costano di più.    Per il supporto pedali, da un rottame, conviene salvare il movimento centrale e relativo tubo .
Il telaio è in tubi quadri o rettangolari e il sedile in tondo, tipo sedia a sdraio, che però ha il pregio di non far sudare e di essere adattabile.
Tubi e ferramenta si possono trovare nei negozi “ fai da te / brico ” salvo scoprire che per trovare misura e spessore dovrete girarne alcuni.   
I piegatubi commerciali che si trovano sono per tubi di rame e se non volete costruire una “Bent” di rame dovrete per forza modificarli, il mio, rinforzato come da foto, per tubi da 16x1,5 funziona.  
La parte più complessa sono gli snodi per le ruote anteriori ( fuselli ) , ce ne vogliono due e devono essere precisi !     Devono supportare il freno, gli attacchi uniball, il tirante dello sterzo e il perno ruota.     Eventualmente fateveli fare in officina, eviterete di comperarvi punte e maschi fuori misura con problemi per trovare un trapano della misura adatta. Gli alberi delle ruote anteriori, poiché sono supportati da una parte sola e non da una forcella, devono essere speciali perché altrimenti si piegano, pertanto ci sono tre possibilità: modificare un mozzo standard con un albero più grosso, minimo 12 mm di acciaio, mantenendo le sfere  nel mozzo, montare un albero fisso ma con cuscinetto a sfere nello snodo, utilizzare un mozzo speciale da “downhill” con perno da 20 mm e attacco per il disco del freno.  Io ho ritenuto che l’ultima soluzione fosse la migliore, costano un po’ ( in internet li ho trovati a 60 € l’uno ) ma eliminano problemi di tornitura e permettono di avere i giusti angoli dello sterzo.
Per le saldature se siete già bravi meglio, altrimenti fate come me ed imparate partendo dalle cose facili ( eventualmente all’inizio fatevi aiutare ),  NON FATEVI  MALE !!!!     Vendono kit con bombole a perdere di gas, di ossigeno ( 100/200 bar)  e relativo cannello, per le ricaricabili il prezzo aumenta.     Il problema è che di bombole ce ne vogliono un po’.   Sempre in internet ci sono ottimi consigli ma per una buona brasatura pezzi che combaciano, pulizia, disossidante, barrette buone e fiamma  alta, sono indispensabili.
Per lo sterzo io uso, per forza, una mano sola, con un comando tipo joystick che fa tutto, ma si può modificare facilmente con doppio joystick o con doppia leva.
Ho inserito un ulteriore cambio, che è una novità, per trasformarla da ferma, anche se per innestarlo bisogne pedalare all’indietro.  Quello normale essendo da  ragazzo 24” è un po’ limitato.    Pensavo che fosse un ripiego ma quando ci si ferma a metà di una salita la possibilità di scalare da fermo e poi ripartire è una comodità.    Non potendo alzarsi sui pedali si usa molto il cambio!
Io ho realizzato un disegno in AutoCAD , ma non sono un disegnatore professionista, comunque foto disegni, lista materiali e spiegazioni sono disponibili e dovrebbero essere sufficienti per gli uomini di buona volontà .
Per le ruote anteriori ho smontato dei cerchi da 20”  buttando i mozzi, ho accorciato di 1,5 mm metà dei raggi e li ho filettati di altri 2 mm , quindi utilizzando mozzi da downhill,  le ho riraggiate in quarta asimmetriche per i dischi usando un micrometro, il problema è stato dargli la giusta trazione.    Grazie a internet ho trovato sia la procedura che le dimensioni dei raggi.     E’ un bel lavoraccio !
Un consiglio, prima di partire fatevi quattro conti, gli attrezzi costano e verificate anche la reperibilità delle parti, sembra impossibile ma ci si può perdere cercando i raggi o un pezzo di tubo !!!!     Comunque ci vogliono tra i 1000 e i 1500 €  , se usate parti di recupero anche meno.
In Italia ci sono alcuni importatori di biciclette recumbent ma i costi sono alti anche perché si tratta di prodotti di qualità, attenzione però a confrontare raggio di sterzata e dimensioni visto che si va in strada o sulle piste ciclabili e non in autostrada.

**** ADY ha fatto molto per  Luciano ed è sta sostituita da ADY-2 .

**** ADY Dopo essere rimasta a lungo ferma è rinata per  Adele , un po' migliorata, con un motore e per esere usata con due mani.
                   Le modifiche le vedete in
ADY Realizzazione (foto)

                                                                                                                                    Luciano  De Lorenzi

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